Si
viaggia per differenti occasioni: per lavoro, per le feste, per
vacanza, per dovere, per studio, per divertirsi, per scoprire, per
curiosità.... Si fanno viaggi organizzati o si parte senza un posto
dove dormire o una meta. La possibilità di vedere luoghi sconosciuti
con le loro tradizioni e culture, sia che si resti in Italia o si
vada all'estero, è la cosa che mi affascina di più. Sin da piccola
sono stata sempre abituata a viaggiare, dato che ogni fine settimana
i miei genitori non ci facevano andare a scuola il Sabato e ci
portano in giro per tutto il weekend. Con i miei fratelli quanto ci
siamo divertiti a scoprire il modo e a saltare sui letti degli
alberghi dove dormivamo senza essere controllati da nessuno. Fare la
valigia è sempre stato un divertimento perché era la preparazione
al viaggio, era la certezza che si stava partendo. Ho viaggiato in
auto, in pullman, in aereo, in treno e a piedi; ed il treno è quello
che preferisco di più perché il fascino delle stazioni mi ha sempre
incuriosito. Conoscere nuove persone che viaggiano come te e ti
raccontano le loro esperienze è una delle cose più divertenti, poi
l'odore dei posti che si visitano o nuovi tipi di mangiare; quante
cose nuove si imparano. Sono una fan di ogni tipo di viaggio, mi
adatto in tutte le occasioni perché quando sono in giro posso
tranquillamente lasciare a casa tutte le comodità. Se avessi soldi,
tempo e qualcuno come me a cui piace viaggiare non starei ferma un
attimo, in ogni momento organizzerei qualcosa, non mi tirerei mai
indietro. Ho conosciuto e ho viaggiato con gente che non faceva altro
che lamentarsi in continuazione di qualsiasi cosa. Beh non c'è cosa
peggiore di avere un compagno così, alla fine riesce a mettere di
cattivo umore anche te. Quindi vi consiglio di partire con qualcuno
che ha i vostri stessi interessi altrimenti rischierete di volerlo
abbandonare da qualche parte durante il corso del viaggio e vi
assicuro non è una cosa carina da fare. Ricordatevi che ogni viaggio
e a se, quindi cercate di assaporare ogni momento, rilassatevi e
godetevi i posti che state visitando sicuri di tornare a casa
arricchiti da ogni nuova esperienza. E voi che tipo di viaggiatori
siete?
Tutto quello che ci succede è causale o lo possiamo decidere. Si può provare a cambiare la nostra vita o tutto quello che facciamo alla fine è vano?
martedì 29 dicembre 2015
lunedì 21 dicembre 2015
Natale
Le
luci, i colori , i profumi, i regali... Natale è magia. Gli odori
della cucina della nonna che ti svegliavano la mattina presto, la
neve, il camino acceso. Quanti bei ricordi che ho dei natali passati,
iniziavo un mese prima a preparare l'albero, a cercare i regali
perfetti e a creare quell'atmosfera che con tristezza alla fine la
Befana si portava via il 6 Gennaio. Mi ricorderò sempre tutte le
volte che mio papà mi portava a Piazza Navona, rimanevo per ore
incollata con il naso sulle vetrine di quello splendido negozio pieno
di case delle bambole, peluche e giocattoli legno. Fantasticavo
sempre che un giorno Babbo Natale mi potesse portare la più bella e
grande casa delle bambole, tutta arredata e illuminata. Oppure girare
a Napoli a San Gregorio Armeno per la via dei presepi ed ogni anno
scegliere una nuova statuina da aggiungere al presepe. Quante volte
con tutta la famiglia ci siamo riuniti a Firenze per la vigilia e il
pranzo di Natale con tutti i miei cugini e ne abbiamo combinate di
cotte e di crude. Non scorderò mai le recite e le poesie che ci
costringevano a fare durante i pranzi o mio nonno che mi insegnava
tutti i giochi possibili con le carte. Le lunghe tombolate con numeri
sbagliati e i nonni sordi che dimenticavano di aggiungere i fagioli o
le bucce del mandarino. Le contrattazioni al Mercante in Fiera che
sfioravano le litigate o il pandoro caldo ripieno di gelato; le due
settimane di vacanze da scuola. Lasciare latte, biscotti e carote
per Babbo Natale e le sue renne e ritrovare la mattina del 25 tutto
divorato e i regali sotto l'albero; quei pochi giochi tanto
desiderati ed aspettati per tutto l'anno. Erano Natali semplici ma
pieni di allegria, erano momenti magici per una bambina sognatrice
come me che si guardava intorno con aria stupita e felice e pensava a
quanto fosse meravigliosa la vita. Sono infinitamente grata ai miei
genitori che si sono sempre prodigati per non farmi mancare niente e
per aver reso tutti i miei Natali speciali. Anche se adesso sono
cresciuta ed il Natale è diventato un giorno come un altro sono
felice però di poterlo rivivere negli occhi di mia figlia che
speranzosa attende con ansia la notte di Natale. Ne approfitto per
augurare a tutti un Felice Natale.
lunedì 14 dicembre 2015
L'amicizia
Sin
da quando sono piccola ho sempre ritenuto che le amicizie sono
importanti, quelle vere, quelle che rimangano nel tempo nonostante si
cresca e si cambi. I primi amici sono quelli della porta accanto o
dei primi anni di scuola, quelli delle prime bravate e delle
confidenze più intime. Poi si inizia a crescere e arrivano nuovi
amici ed alcuni di quelli vecchi si perdono per la strada. Quante
gioie e dolori danno le amicizie se uno ci crede veramente; non è
facile donarsi totalmente ad un altra persona sperando che questa
ricambi allo stesso modo o che sia sempre pronta e disponibile per
te. Gli amici quelli veri, che ti rimangono a fianco nel tempo, sono
pochi anzi pochissimi e tante volte senza rendersene conto ti
deludono e ti fanno soffrire. In questo ultimo periodo mi sono resa
conto di quante persone che ritenevo amiche si sono dileguate e non
si sono più fatte sentire, mentre altre che nemmeno conoscevo si
sono interessate ai miei problemi e mi sono state vicino. Allora mi
chiedo se sono solo io che credo in certi valori e mi do con tutta me
stessa agli altri o se chiedo troppo e rimango delusa perché ho
delle aspettative troppo alte. Non ho mai chiesto di avere un
trattamento di riguardo per tutto quello che mi è successo, anzi non
mi piace farmi vedere triste e farmi consolare dagli altri.
Preferisco sfogare il mio dolore in privato senza mettere in
imbarazzo nessuno, perché dai diciamocelo, a nessuno fa piacere
dover consolare chi ti sta accanto facendoci contagiare un po dal suo
dolore, perché fino a che certe cose non ti capitano di persona è
facile essere menefreghisti e far finta di non capire. Ci sono quelle
amicizie che pretendono da te un contratto scritto dove qualsiasi
cosa fai la devi fare per forza con loro; mentre altre che magari non
vedi quasi mai o ti ci senti poco, però ogni volta è come si vi
foste lasciati da lì. Le seconde sono quelle che preferisco perché
in qualsiasi momento loro per te ci sono e non ti fanno pesare il
fatto che magari alcuni periodi sei più impegnato e non gli puoi
dedicare tutto il tuo tempo. Di questo tipo di amicizie ne ho diverse
e sono quelle che mi porto da quando sono piccola, non abitano vicino
a me ma sparse per il mondo e sono sempre nel mio cuore. Inoltre ci
sono amicizie che nascono così per caso e si trasformano in
relazioni e se vanno a finire bene sono amicizie speciali, perché
non c'è cosa più bella che il tuo compagno sia anche il tuo
migliore amico. In conclusione chiedo a voi che rapporto avete con i
vostri amici?
domenica 15 novembre 2015
Correre
Ho
sempre odiato correre e non capivo cosa ci provavano gli altri che
tanto decantavano questa disciplina. Tre anni fa dei miei amici in
estate mi hanno chiesto se volevo andare a correre con loro, uno è
un professionista e l'altro stava riprendendo a correre dopo tanto
tempo. Ho risposto “ma no dai vi rallento, mi stanco subito, non mi
piace”, hanno tanto insistito che alla fine mi sono lasciata
coinvolgere. Il risultato è che adesso adoro la corsa e riesco a
correre tranquillamente anche per un ora. Perché vi sto dicendo
tutto questo? Perché l'altro giorno dopo tanto che non lo facevo ho
indossato le mie scarpe da ginnastica e sono andata a correre dalle
mie parti, dove ci sono dei posti fantastici. E' stata una sensazione
bellissima indossare le cuffiette e con la musica sparata nelle
orecchie correre e cercare di far scivolare via tutti i pensieri
negativi. Mentre correvo riflettevo su questi ultimi mesi trascorsi
sopravvivendo a tutto e a tutti e mi rendevo conto di quanto sono
forte. Non mi sto vantando di questo, anzi all'inizio pensavo di
essere forte, di poter fare tutto da sola, di non contare su nessuno;
ma alla resa dei conti sono crollata e soltanto adesso capisco quanto
siano importanti le persone che mi vogliono bene. Mi hanno sempre
rimproverato perché non le ho mai coinvolte di più nella mia vita,
ma è più forte di me sono un tipo troppo riservato e orgoglioso per
chiedere aiuto a qualcuno. Adesso la mia forza si fa sentire giorno
dopo giorno e sono felicissima e fiera di me stessa. Non sono cose
che di solito dico apertamente ma ogni tanto rendersi conto che
valiamo non fa male. Alla fine della mia corsa ero stremata ma con un
una sensazione di appagamento, perché ero riuscita vittoriosa dal
mio esame di coscienza, e mi sono resa conto finalmente che qualcosa
di buono in me esiste. Sono un tipo che si butta giù facilmente e
non mi piacciono molte le critiche anche se costruttive. D'altronde a
chi piacciono? Tutto questo per dire che come al solito alla fine sta
a noi reagire ed un aiuto dagli altri non fa mai male, specialmente
se sono persone che ci vogliono bene e tengono a noi. Guardatevi
intorno perché sicuramente anche voi nel momento del bisogno
troverete una mano amica che non vi abbandonerà e vi farà sentire
importanti e amati. Penso che siate d'accordo altrimenti potete anche
esporre il vostro punto di vista.
lunedì 9 novembre 2015
Cambiare le cose
Quanti
di noi si sono chiesti se avessi fatto a suo tempo una scelta diversa
o se le cose fossero andate diversamente cosa sarebbe successo? Oggi
mi troverei nella stessa situazione o la mia vita sarebbe migliore o
addirittura peggiore? Quante volte abbiamo pensato se avessi fatto
questo o quello, se potessi tornare indietro e cambiare le cose,
se in quel momento avessi reagito così? Sfido chiunque a dirmi di
non essersele mai poste queste domande. All'inizio anche io in
continuazione pensavo queste cose, mi ponevo domande e fantasticavo
su come sarebbe stato tutto più bello e felice, poi ad un certo
punto ho detto perché vivere nel passato ed invece non cercare di
migliorare il presente e di conseguenza il futuro? La vita reale è
piena di insidie e come ho già scritto più volte sta a noi non
perdersi d'animo, lottare per quello che vogliamo e per migliorare la
nostra vita e di chi ci sta intorno. Lo so a dirsi sembra facile,
sembrano belle parole fatte e preconfezionate, ma se non la pensiamo
così allora è meglio buttare subito la spugna e continuare a
lamentarci; perché se la pensiamo così vuol dire che ci piace
tantissimo lamentarci, siamo di quelle persone che cercano il
sostegno degli altri perché si piangono addosso. Mi dispiace ma a me
questo tipo di persone non piace, non dico che le situazioni sono
diverse da individuo a individuo ma dico anche che è più facile non
reagire e trovare persone che ti compiangono. La vera difficoltà sta
nel cambiare le cose anche se questo porta ad un percorso lungo e
doloroso. Sono più che sicura che alla fine di questo percorso la
nostra vita potrebbe avere una svolta positiva e se così non fosse
almeno ci abbiamo provato, abbiamo lottato per qualcuno o per
qualcosa, abbiamo tirato fuori le unghie e i denti e non ci siamo
crogiolati nel nostro dolore. Sono la prima a dire che mettere in
pratica il tutto non è facile, ma è un percorso che bisogna avere
il coraggio di portare avanti se veramente vogliamo cambiare le cose
e rendere la vita migliore; tanto ricordiamoci sempre che cosa
abbiamo da perdere se non lo facciamo. Siete d'accordo?
lunedì 2 novembre 2015
La teoria del caos
La
teoria del caso dice “Sensibilità alle condizioni iniziali,
imprevedibilità, ed evoluzione”. Lorenz afferma che un battito
d'ali di una farfalla in Brasile può scatenare un uragano nel Texas;
il che significa che una variazione anche piccola può nel corso del
tempo provocare grandi conseguenze. Con questa teoria posso
racchiudere gli avvenimenti di questo ultimo anno. Inizialmente nella
premessa avevo raccontato come le cose con mio marito non andavano
bene e stavo cercando di trovare la forza di trovare una soluzione o
più drasticamente di lasciarlo e di riuscire a cavarmela con le mie
forze; d'altronde lo avevo sempre fatto. Con tutti questi pensieri
nella mia testa mai avrei pensato che un mese e mezzo dopo la morte
di mio padre sarebbe venuto a mancare anche mio marito, lasciandomi
in uno stato di dolore e confusione e sensi di colpa. Confusione
perché non avrei più dovuto prendere una decisione e senso di colpa
perché mi sono sentita in difetto nel non aver chiarito prima la
situazione. Adesso mi ritrovo da sola con mia figlia e non è facile
affrontare tutti i problemi della vita cercando di andare avanti
giorno dopo giorno. Se penso al futuro sono terrorizzata quindi cerco
di farmi forza e mi auguro che la mia vita possa cambiare in meglio
anche perché sono convinta che ognuno è artefice del proprio
destino; quindi adesso sta a me prendere in mano la mia vita e
cercare di creare qualcosa di buono per me e per mia figlia. Facile a
dirsi ma sono convinta che facendo dei piccoli passi alla volta e
pensando positivo, io che me la sono sempre cavata da sola, ce la
posso fare. Proprio per questo mi rifaccio alla teoria del caos che
se un piccolo evento può causare grandi conseguenze, una piccola
decisione o una piccola azione possono portare nel tempo ad un
cambiamento positivo. Quindi è giusto impegnarsi per migliorare le
cose e dire io non ce la faccio non ha scusanti, perché se ci si
arrende allora che cosa ci rimane della nostra dignità?
lunedì 26 ottobre 2015
Mio padre
Questo
week end sono andata al mare a trovare mio madre in una casa sulla
spiaggia che prende in affitto tutti gli anni. La prima cosa che ho
notato entrando in casa è che mancava la presenza di mio padre. E'
stato un duro colpo non trovarlo ad accogliermi come al solito con il
suo abbraccio e il suo modo di chiacchierare fino a rimbambirti. In
quel momento ho capito che lo avevo perso per sempre e non sarebbe
stato più lì per me a proteggermi e a guidarmi come aveva sempre
fatto. Anche se discutevamo e a volte non ci vedevamo lui era sempre
pronto a darmi un consiglio e a starmi vicino; era mio padre. Grazie
a lui mi sono appassionata all'arte, al viaggiare, mi ha insegnato
cosa vuol dire la parola libertà. E' stato bello poter viaggiare da
sola sin da quando avevo quindici anni, non so se riuscirei a fare lo
stesso con mia figlia. Provare il brivido dell'avventura rispetto a
tanti miei coetanei che non lo potevano fare mi faceva sentire
grande. I miei genitori mi hanno lasciato sempre libera nelle uscite
con gli amici e potevo rientrare a qualsiasi ora la sera. Non ho mai
approfittato di questa cosa; si ho fatto le miei esperienze e qualche
casino ma sempre senza mai perdere la loro fiducia e cercando di non
approfittare mai della situazione. Anche quando mio padre è andato
in pensione non si è mai adagiato su se stesso, anzi a trovato nuovi
stimoli facendo ricerche e scrivendo libri. Il primo libro che ha
scritto è stato quello dove ha raccolto tutte le ricette delle mie
nonne; ci ha fatto uno dei doni più belli perché così ci ha
regalato e ci ha chiesto di portare avanti una parte delle tradizioni
culinarie della nostra famiglia. Lui era così ricco di idee che alla
fine non è riuscito a finire tutto quello che aveva in mente e
questa è una delle cose che mi rattrista di più. L'educazione nella
mia famiglia è stata sempre una costante importante e mi ha
insegnato a valorizzare la mia vita. Per questo e per tante altre
cose ti dico grazie papà per tutto, mi dispiace solo non avertelo
detto più spesso, ma si sa i rimpianti fanno parte della vita. Sto
raccontandovi tutto questo perché io per adesso sto cercando di non
farmi abbattere dagli eventi. Dico per adesso perché nella vita ho
imparato che non bisogna mai dare le cose per scontato. Prendendo
esempio da mio padre cerco sempre di trovare nuovi stimoli per andare
avanti e tenermi impegnata sia mentalmente che fisicamente, e voi
siete alla ricerca di nuovi stimoli?
lunedì 19 ottobre 2015
Scelte
Sappiamo
bene che la vita è fatta di scelte, ma nessuno ti deve costringere a
scegliere tra genitori e marito, perché qualsiasi decisione tu
prendi sarà sempre dolorosa e verrà rimpianta nel giro di poco.
Scegliere mio marito mi ha fatto allontanare dalla mia famiglia con
scuse e arrabbiature da parte di entrambi. E' stata dura trovare
delle giustificazioni per non andarli a trovare, ci siamo allontanati
sempre di più specialmente con mio padre che pensava non me ne
fregasse niente di loro mentre io soffrivo in silenzio. Non potermi
confidare con lui, raccontargli tutto quello che mi stava succedendo,
non potergli parlare o vederlo è stato veramente pesante. L'anno
scorso per fortuna i miei hanno deciso di passare il Natale con noi e
così sono riuscita a riavvicinarmi a mio padre che da poco è venuto
a mancare e non me la sarei mai perdonata. Anche se i sensi di colpa
sono tanti l'averci parlato li ha resi leggermente più sopportabili.
Per questo dico che accontentare tutti non è facile. Io sono la
regina in questo campo, non so vedere le persone tristi e molti si
approfittano di questa cosa. E' difficile che riesca a dire di no, di
conseguenza mi trovo tante volte in situazione paradossali da cui
vorrei fuggire. Non parliamo di numerosi favori che mi vedo costretta
a fare, sempre perché non riesco a trovare il coraggio di imporre la
mia volontà. Ultimamente sto imparando a dire di no agli altri;
tante volte mi sento in colpa ma le persone possono pensare di me
quello che vogliono perché sono sicura di fare la cosa giusta.
Qualche volta è giusto andare contro le proprie volontà ma a tutto
c'è un limite. Nella vita non bisogna mai accontentarsi ma lottare
per i propri ideali. Quando meno te lo aspetti dentro di te trovi una
forza che pensavi di non avere; non chiedetemi da dove arriva ma è
lì e a un certo punto viene fuori e ti aiuta a fare scelte difficili
e ad andare avanti contro tutto e tutti. Anche a voi nei momenti
difficili avete questa forza o vi lasciate abbattere dagli eventi?
lunedì 12 ottobre 2015
Adattarsi
Ho
chiesto a voi se vi siete trovati nella stessa situazione, e se si
come stavate reagendo.
Io
all'inizio ho provato a ribattere su ogni cosa, sembravo una di
quelle mogli antipatiche e petulanti che riprendono il marito su
tutto. Fuori cercavo di mantenere le apparenze con un bel sorrisone
da paresi e rispondendo agli altri che andava tutto bene. Il
risultato è che mi veniva detto: “sei cambiata, sempre pronta a
criticare, non mi ami più”. Tutto quello che dicevo era fiato
sprecato perché il risultato erano silenzi interminabili e musi
lunghi. Ho tentato di cambiare tattica e fare finta di niente; il
clima si è iniziato a rasserenare ma la situazione a trascendere
perché così facendo gli avevo dato la possibilità di lasciare
tutto sulle mie spalle, liberandolo da ogni responsabilità. Ogni
decisione la dovevo prendere da sola, anche il far quadrare i conti
con uno stipendio non era facile. A questo punto non avevo nemmeno
più il tempo per pensare a me stessa e a quello che stava
succedendo. I miei genitori abitavano in un paesino in
Toscana ed ogni tanto mi piaceva andare lì a trovarli e a riposarmi
ed anche questo era sempre una lotta, perché lui non ci voleva
venire, sia perché si annoiava sia perché non legava molto con mio
padre. Così ho iniziato ad andarci da sola con mia figlia, con
grandi sensi di colpa perché diceva che lo trascuravo e lo lasciavo
da solo preferendo loro a lui. Questa situazione è andata avanti per
un po' fino a che non sono più andata dai miei per quieto vivere e
perché loro mi rimproveravano sul comportamento di mio marito. Anche
qui vi chiedo è giusto essere messi in condizione di dover scegliere
tra genitori e marito? Che cosa bisogna fare per accontentare tutti?
martedì 6 ottobre 2015
Premessa - parte seconda
Ad un certo punto ho deciso di analizzare la mia vita e con mia grande sorpresa non sapevo più chi ero, avevo perso la mia identità. A casa con mio marito era una lotta per tutto: soldi, lavoro, gestione della famiglia e soprattutto lui era riuscito piano piano ad annullarmi completamente. Non potevo uscire la sera con le amiche, non potevo mettere il profumo e truccarmi, non potevo vestirmi con abiti eleganti, insomma una vera agonia. Mi chiedo sempre come ho fatto ad arrivare a questo punto e riflettendo su tutto questo penso di aver gettato la spugna, era più facile non contraddire, farsi scivolare le cose addosso, non imporre la proprio volontà. La colpa di tutto questo è solo mia perché non sono stata in grado di reagire prontamente alla situazione, di pensare che le cose piano piano si sistemano da sole. Trovarsi ad un certo punto a lavorare tutto il giorno mentre tuo marito non fa niente per contribuire alla spese e alla gestione della casa; l'unica cosa che fa è portare tua figlia a scuola e criticare ogni cosa che fai. Ho provato a chiedere aiuto ai miei suoceri ma il tutto è sempre stato sminuito con “vedrai appena troverà lavoro le cose si sistemeranno”. Il lavoro lo trovi se lo cerchi e non se stai tutto il giorno a casa a giocare con la playstation. Non era in grado nemmeno di far fare a sua figlia i compiti di prima elementare. Ho rinunciato anche alla mia famiglia (mio padre e mia madre) perché non capivano come un padre non si desse da fare per provvedere a tutte le esigenze sia affettive che remunerative che ci occorrevano. Di punto in bianco mi sono trovata da sola con il terrore di non riuscire a pagare il mutuo e con un'atmosfera in casa da far paura. Non si parlava più, ogni cosa degenerava in litigate assurde dove le cattiverie che mi venivano dette mi hanno annientato del tutto. Quello che mi chiedo più spesso è come ho potuto arrivare a questo punto? La mia dignità che fine ha fatto? Chiedo a voi che sicuramente vi siete trovati o vi state trovando nella stessa situazione, come state reagendo?
Premessa
Una
piccola premessa ci vuole sul perché di questo blog. Non sono una
che ama parlare di se, ma dopo quello che mi è successo in
quest'ultimo anno ho capito, grazie ad un amico speciale, che avrei
dovuto rimboccarmi le maniche e trovare qualcosa di interessante che
mi avrebbe distratto ed aiutato a sfogarmi. Diciamo una specie di
hobby con cui passare il tempo. Il mio amico mi dice “inizia a
scrivere qualsiasi cosa ti venga in mente, puoi parlare di te, di
cose che ti appassionano come viaggi, libri, musica”. All'inizio
ero un po' scettica perché parlare di emozioni e mettersi in gioco
non è una cosa facile; poi però mi sono detta e se mi servisse per
aprirmi e sfogarmi, chissà quante persone si trovano nella mia
stessa condizione.
Dopo
questa piccola premessa vi chiedo se vi è mai capitato di fare
progetti? Essere convinti che la vostra vita vada nel verso giusto?
Una casa, una famiglia, un lavoro; diciamo tutte le cose basilari che
ti inculcano sin da piccoli. La vita ti sorride, pensi va tutto bene,
ho tutto quello che voglio. Ma siamo proprio sicuri? La società di
oggi ti impone regole, valori, status che a seconda dell'ambiente in
cui sei cresciuto variano da persona a persona. Dopo 16 anni di vita
con la persona che ami, con cui hai condiviso gioie e dolori inizi a
renderti conto che c'è qualcosa che non va, piccole cose che
iniziano a farti riflettere. Ed è lì che comincia la discesa,
all'inizio piano piano poi sempre più ripida fino a che non riesci
più a tornare indietro e quando te ne rendi conto è troppo tardi.
Tutto quello che hai, per cui hai lottato, ti va stretto; ed inizi a
pensare è colpa mia, non mi accontento, perché sono insoddisfatta?
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