Ho
chiesto a voi se vi siete trovati nella stessa situazione, e se si
come stavate reagendo.
Io
all'inizio ho provato a ribattere su ogni cosa, sembravo una di
quelle mogli antipatiche e petulanti che riprendono il marito su
tutto. Fuori cercavo di mantenere le apparenze con un bel sorrisone
da paresi e rispondendo agli altri che andava tutto bene. Il
risultato è che mi veniva detto: “sei cambiata, sempre pronta a
criticare, non mi ami più”. Tutto quello che dicevo era fiato
sprecato perché il risultato erano silenzi interminabili e musi
lunghi. Ho tentato di cambiare tattica e fare finta di niente; il
clima si è iniziato a rasserenare ma la situazione a trascendere
perché così facendo gli avevo dato la possibilità di lasciare
tutto sulle mie spalle, liberandolo da ogni responsabilità. Ogni
decisione la dovevo prendere da sola, anche il far quadrare i conti
con uno stipendio non era facile. A questo punto non avevo nemmeno
più il tempo per pensare a me stessa e a quello che stava
succedendo. I miei genitori abitavano in un paesino in
Toscana ed ogni tanto mi piaceva andare lì a trovarli e a riposarmi
ed anche questo era sempre una lotta, perché lui non ci voleva
venire, sia perché si annoiava sia perché non legava molto con mio
padre. Così ho iniziato ad andarci da sola con mia figlia, con
grandi sensi di colpa perché diceva che lo trascuravo e lo lasciavo
da solo preferendo loro a lui. Questa situazione è andata avanti per
un po' fino a che non sono più andata dai miei per quieto vivere e
perché loro mi rimproveravano sul comportamento di mio marito. Anche
qui vi chiedo è giusto essere messi in condizione di dover scegliere
tra genitori e marito? Che cosa bisogna fare per accontentare tutti?
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